DEMA
«L'atto di disobbedienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.» - Erich Fromm

venerdì 27 novembre 2009

Scusate l'irrompenza

Ma prima di questo weekend vorrei urlare al mondo il messaggio di questa canzone


Parole Suggerite

giovedì 26 novembre 2009


Un' idea, un concetto un'idea, finche resta un'idea è soltanto un astrazione. Se potessi mangiare un idea avrei fatto la mia rivoluzione.
Cosi comincia il tema principale di una lucidissima canzone del grande Giorgio Gaber. Questo è il titolo che Gioele Dix ha scelto per fare uno spettacolo sano. Un recital, come lo ha definito lo stesso Dix, che ripropone monologhi e canzoni del teatro canzone del cantautore/attore/pensatore milanese. Ne esce un grande show. Dix è un comico sapiente, non teme il confronto con Giorgio al punto di inframmezzare la comicità dei testi targati Gaber/Luporini con la sua. Coraggioso e sapiente. E' uno spasso nelle parti che risultano piu comiche, riesce ad incarnare Gaber anche nello spirito delle battute, un po' meno emozionante dal punto di vista del canto, ma si sa, Giorgio Gaber aveva un dono, una immensa fortuna, una voce straordinaria. Sentire alcune sue canzoni cantate diversamente non fa proprio lo stesso effetto. A parte questa piccola mancanza di emozione e forse un prezzo un po' poco popolare (22,50€) un paio di ore trascorse in compagnia del pensiero, del pensiero lucido e talvolta violento di una persona che serbava un pizzico di rabbia con il mondo con gli uomini con se stessi, ma che quella rabbia la investiva, la investiva in queste parole che magari ascoltate anni dopo fanno ancora l'effetto di accaponare la pelle. Si aggiunge alla bellissima performance del comico un arrangiamento musicale semplice (una tastiera e una chitarra) ma funzionale, ben effettato e rispettoso dei temi musicali di Gaber.
Se dovessi dare un voto, se dovessi consigliare, se dovessi convincervi insomma direi che il recital si merita un bel 9. Un passo solo dalla perfezione quello delle canzoni. Il consiglio è invece diverso. I temi del Gaber sono assolutamente attuali. Sono una coscienza sociale, morale e civica che disturba che si insinua nella miseria di vite che vengono attraversate da uomini senza nemmeno la consapevolezza della propria miseria. Gaber per certi versi è scioccante. Come quello degli ultimi anni, il Gaber discograficametne attivo e teatralmente geniale, il Gaber malato. Sembra proprio che Giorgio si fosse reso conto prima di noi del cancro che stava uccidendo la nostra società e che da anni aveva già intaccato la nostra democrazia. Lo stesso che in un infamissimo giorno di Gennaio del 2003 si è portato via anche lui. Lo stesso che con tutta la sua meschinità non è riuscito a portare via le parole di Gaber, la sua musica, e la sua filosofia. Cosa da poco forse, ma che fa si che una persona come me si senta ancora oggi nel 2009 libero di sentirsi criticato e pensante.

mercoledì 18 novembre 2009

H2O

Privatizzare l'acqua ... che magnifica idea...

Privatizziamo il vento, privatizziamo i sogni e i pensieri.

L'acuqa oltre a ricoprire i 2/3 della terra, essere la parte piu consistente di qualsiasi essere vivente è molto piu facile da reperire del petrolio, ed è sicuramente piu economico farlo. L'acqua è un bene INDISPENSABILE alla vita. Non come il petrolio, bene indispensabile alla vita industriale, io parlo proprio della vita nella sua forma piu bassa, biologica. Chi diventa padrone dell'acqua diventa padrone della vita. Come si fa a credere nella buona fede delle aziende private. NON ESISTE ESEMPIO DI PRIVATIZZAZIONE VIRTUOSA. Si sfascia tutto. Tutto quello che è dato in mano ad aziende viene risucchiato in nome del profitto, spolpato e abbandonato.
Tra qualche giorno l'acqua che esce dal vostro rubinetto sarà Proprietà Privata. C'è una sola cosa che dobbiamo fare. RUBARLA...

Questo è uno di quegli esempi di furto che sono MORALMENTE OBBLIGATORI. Smettiamo di pagare le fatture dell'acqua. Lo voglio vedere uno stato che chiude i rubinetti a tutti i suoi cittadini perchè non pagano la fattura assetandoli tutti quanti.

SVEGLIAMOCI PER DIO, SVEGLIAMOCI GENTE.... Uscite dal vergognoso torpore di chi si eccita col tubo catodico. Spegnete il televisore e aprite il rubinetto. Provate a consiederare di fare senza o dell'uno o dell'altro. Di cosa non potete proprio fare a meno?

martedì 17 novembre 2009

Scorci di vita aziendale

Inauguro una nuova rubrica, mia, personalissima, con delle mie orrende vignette.



giovedì 12 novembre 2009

Del Crocifisso #2

Segnalo cosi NUDA E CRUDA l'opinione, importante quanto la mia, di una persona a me cara. La mia mamma!!! . Cristiana, Cattolica e pensatrice.

Anch'io vorrei esprimere il mio modesto parere sull'argomento.
Penso che le persone dovrebbero sentirsi offese da ben altre cose piuttosto che da un simbolo (DIO per i cristiani -uomo ribelle per gli atei ) il quale anche se non da tutti condiviso nella fede non fa altro che ispirare quei sentimenti che TUTTI ,cristiani e atei,farebbero bene ad imparare.
UMILTA', COMPASSIONE, GENEROSITA',
ALTRUISMO, UGUALIANZA, AMORE cose che la nostra societa' sembra aver dimenticato.
E questo morticino appeso ad un pezzetto di legno (definizione che sminuisce di molto il gesto di quest'uomo) ce lo ricorda ogni volta che lo guardiamo e quindi ci fa sentire in colpa e a noi non piace sentirci in colpa, ma vogliamo sentirci sereni e liberi.
Questo e' l'unico fastidio che puo' dare.
Io personalmente non mi sentirei offesa se accanto al crocifisso fossero appesi altri simboli, religiosi o non, che ispirino tali sentimenti,
ma purtroppo il crocifisso e' l'unico cosi' crudo nel mostrarsi da risvegliare le coscienze.
Inoltre scindendo la fede dalla nostra cultura occidentale, come il crocifisso anche tutte le chiese, i santuari, le staue, i dipinti e tutto cio' che ricorda la fede cristiana e fa parte della nostra storia dovrebbe dare fastidio.
Detto tutto questo, penso che non hanno niente a che vedere con i cristiani le minacce fatte alla famiglia che ha aperto questo dibattito anche perche' la maggior parte della gente che ora parla a favore del crocifisso, fino a ieri neanche si sarebbe accorta, entrando i una scuola o in un tribunale, della presenza di un crocifisso appeso nell'angolo di una parete, ma e' solo l'ennesimo pretesto per litigare e invece di unirci ci divide sempre di piu'.
Il gesto immenso di quell'uomo sembra perdere sempre piu' di significato.
Io mi sento molto piu' offesa quando vedo certi manifesti appesi,quando vedo certi programmi televisivi, quando vedo certi atteggiamenti che non rispettano la sensibilita' delle persone.
Ma poi questo e' il mio parere, per quello che puo' valere perche' io sono cristiana, e quindi non sono libera.

martedì 10 novembre 2009

Del Crocifisso

Come non mettere bocca all'argomento.. succoso decisamente succoso... il crocifisso.

Il crocifisso è un icona Cristiana che rappresenta in tutta la sua crudeltà la miseria dell'uomo che crocifigge un dissenziente alle regole dello stato in favore di una morale.

Lungi da me moralizzare sulla questione. Non sono in completo accordo con l'uomo che suo malgrado è finito inchiodato al legno, insomma determinate cose non mi piacciono molto, ma considerandolo un filosofo, considerando il suo altissimo pensiero di uguaglianza sociale, di perseveranza nel seguire un ideale fino ad andare in contro alla morte non posso che volgergli tutto il mio rispetto... da uomo a uomo. Ora, succede che nei secoli un pensiero "libertario" di tolleranza sia diventato un dogma con il quale spaventare i popoli e assoggettarli ad un nuovo ed influente potere. Al di la delle tanto chiacchierate "crociate" che per un certo periodo storico qualunque fede ha compiuto (andava di moda sterminare gli infedeli) queste organizzazioni si sono arrogate il diritto di suggerire, che dico suggerire, consigliare, ma forse nemmeno.... INTIMARE direi ai propri accoliti regole precise sul come devono vivere loro e chi li circonda. Io personalmente non ho abbracciato nessuna fede (questo solo per chiarire la posizione di chi scrive) non sono di certo un Islamico arrabbiato con i Cattolici per qualche antico rancore, ma ho sempre rispettato il libero pensiero. Da secoli il pensiero dei religiosi non e' Libero ed essendo essi la maggioranza limita le mie libertà.
Ora, da qualche giorno imperversa la critica ad una sentenza "laicista" della corte europea che stabilisce che la presenza di crocifissi nelle aule di scuola è una violazione ai diritti di chi non crede o cerca di educare i suoi figli secondo un'altra religione. Personalmente mi pare esagerato. Come mi pare esagerato il contrario. Una fede profonda e PERSONALE non puo essere legata cosi strettamente alla presenza o meno di un idoletto di legno. Ad esempio a me i crocifissi non hanno mai dato fastidio, sono, perdonate la blasfemia di un ateo, un complemento d'arredo alla stregua di sedie e scrivanie. Se mio figlio dovesse frequentare una scuola con i crocifissi nelle aule verrebbe educato a non sentirsi infastidito da quell'uomo crocifisso. Gli verrebbe spiegato il pensiero di quell'uomo libero di un pensatore che ha cambiato le sorti del mondo e che ha regalato ai miserabili una speranza per uscire dalla loro condizione di miseria. E se il crocifisso non ci fosse? Se venisse legalmente tolto dalle aule? Bene, mio figlio conoscerebbe comunque la vita di quell'uomo di Nazaret, conoscerebbe comunque la forza del suo pensiero e della sua Libertà e la ragione per la quale è morto. Questo a mio modesto avviso non dovrebbe fare la differenza, o almeno non farla a tal punto da arrivare a MINACCIARE DI MORTE GLI AUTORI DELLA SENTENZA che non è per altro nemmeno troppo cristiano come comportamento.
Un consiglio poi ai cattolici tutti dal basso della mia ignoranza ed empietà. Non usate la spiritualità come mezzo. La spiritualità è il fine casomai. La religione forse è un mezzo, un mezzo per avere una spiritualità comune cosa che per altro limita le vostre libertà. Non serve ORDINARE UNO STOCK DI CROCIFISSI da regalare ad ogni famiglia del paese come atto dimostrativo di una forte fede cattolica. La fede, di qualunque genere, sbandierata ai quattro venti è una cosa poco seria, agli occhi degli atei come me avete lo stesso effetto che hanno i ragazzini c he portano sulla maglietta Che Guevara.Non si stampa il pensiero di un uomo su una maglietta o su un pezzo di legno. Il pensiero di un rivoluzionario lo si porta dentro e non lo chiamerei fede, lo personalizzerei per farlo mio, in modo da poterlo chiamare LIBERTA'

lunedì 9 novembre 2009

Che dire??

Sono stato allo spettacolo "Va dove ti porta il Clito" di Daniele Luttazzi...

Che dire???

Straordinario. Tagliente, giusto e incredibilmente divertente. Una parodia del famoso best seller "Va dove ti porta il cuore" di Susanna Tamaro, la quale viene ripetutamente citata e derisa dal comico romagnolo dopo aver preso iniziativa contro di lui per un presunto plagio dell'opera. Luttazzi vince le cause ma non si accontenta, vuole affondare e fa quello che sa fare meglio SATIRA.

Consiglio lo spettacolo a tutti. Una sola premessa prima della visione. Se vi offendesse o se trovaste di cattivo gusto le sue battute è possibile abbiate qualche convinzione o pregiudizio di troppo. Se uscite e dite "Luttazzi non fa ridere" probabilmente votate Forza Italia.

mercoledì 4 novembre 2009

Mi vergongo di questo Paese e delle sue Forze dell'Ordine

A parte le immani puttanate di Carabinieri che ricattano un povero idiota che compra cocaina e va con transessuali, ci sono delle cose che sono molto piu importanti molto piu gravi e che si tacciono.

La signora che parla in questo video è morta qualche mese fa.



Il signore di cui parla, il marito il compagno è stato AMMAZZATO in un carcere italiano.

Quello che vedete sotto invece è il servizio passato alle iene ieri sera. Intervista al figlio 16enne rimasto orfano.
Una vergogna per il sistema carcerario che uccide per due piante di marijuana, vergogna per i giornalisti che si impegnano a raccontare storie di poco conto su personaggi veramente di poco conto al limite dell'imbarazzo e nascondono queste cose.



Beppe Grillo è l'unico assieme a "Le Iene" ad aver parlato dell'argomento e ad aver istituito un conto corrente per il ragazzo che rimane senza famiglia per un episodio veramente imbarazzante.


Posto il conto corrente aperto presso Banca Etica, IBAN: IT61R0501812100000000128988 BIC: CCRTIT2T84A intestato a: "BEPPE GRILLO PER RUDRA BIANZINO".