DEMA
«L'atto di disobbedienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.» - Erich Fromm

lunedì 8 marzo 2010

Perchè non è il tempo che mi manca....


... e nemmeno l'età...

Non gli manca nulla.
Davvero nulla per essere sempre esageratamente perfetto. Perfetto su se stesso perfetto nella scenografia di un palco scenico al quarto piano di un palazzo di corte in "centro" a Milano.
Ovviamente tutto va cosi venerdì 5 marzo al teatro Libero. Intimo come intima è la musica dell'artista. L'omino della foto è calato in una scenografia senza fronzoli senza effetti speciali. Ci sono sul palco: uno sgabello, tre chitarre, un baule, un bicchiere di vino bianco e un asciugamano. Entra accennando un inchino.
Il concerto si apre con un pezzone "Dentro la tasca di un qualunque mattino" pezzo forse troppo denso per essere il brano d'apertura ma che sicuramente gli fa guadagnare l'attenzione della platea in una frazione di secondo. Crea un legame fortissimo attorno alla sua magnifica voce e attorno ai suoi gesti sulla chitarra, quelle carezze che producono suoni. Poi altri pezzi uno via l'altro prima di arrivare al primo intermezzo parlato. Il tono di Gianmaria è amichevole, pacato, timido. Racconta pezzi di se attraverso una teatrale forma di comunicazione che sicuramente è studiata o quantomeno non lasciata al caso ma incredibilmente piacevole. L'impressione è fuori dal tempo e dal nostro mondo. Sia le canzoni che le parole arrivano senza correre. Impiegano esattamente il tempo che serve per uscire dalla sua bocca e arrivare alle tue orecchie, non vengono lanciate. In controtendenza rispetto ad un mondo che urla corre e si dimena tutto quello che è Gianmaria Testa è "diverso". Anche le movenze, dopo la pausa parlata e una poesia di Giovannone riprende a suonare e si muove con la stessa poesia con cui canta. La chitarra accarezzata con dolcezza come si accarezza il corpo di una donna e tutto appare sincero e meraviglioso. Dotato di un umorismo leggero, tra le righe, Gianmaria trova anche il tempo di far ridere il suo pubblico oltre che sensibilizzare sugli argomenti che a lui stanno più a cuore, uno su tutti le migrazioni. Ci si commuove al limite delle lacrime, si sorride, si gode della sua voce per un ora e mezza abbondante e la sensazione finale è ... hai già finito??? Possiamo ricominciare da capo? Un uomo una chitarra e la sua voce sono una magia che rapisce intensamente. Se quest'uomo si chiama Gianmaria Testa.

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