DEMA
«L'atto di disobbedienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.» - Erich Fromm

lunedì 6 luglio 2009

Ancora recensioni...


Rieccoci.. .


Un'altra recensione. Ho scoperto da poco la bellezza di recensire le cose non nuove. Probabilmente una caratteristica tutta mia quella difficoltà di dare un giudizio veloce e che mi fa preferire giudizi pensati su cosa di cui tutti hanno già parlato e quasi dimenticato. E' anche come riportarle in vita. Dopo il mitico Tom Waits il cantore che mi piacerebbe presentare oggi è il non meno famoso e importante James Taylor.
America ancora america. Ma un america diversa rispetto a quella di waits.
Alcune delle canzoni di Taylor sembrano la colonna sonora delle vacanze della famiglia americana borghese di quella borghesia pensante che fa vacanze intelligenti. Taylor è morbido. Forse questa la sua caratteristica mantenuta dagli anni 70 dove capellone e con qualche problemino di tossicodipendenza cantava "Sweet Baby James" o "Carolina in my mind".
30 anni dopo Tayor ha solo perso i capelli e i suoi problemi di tossicodipendenza mantenendo quella caratteristica che lo contraddistingue e che lo fa somigliare forse un po a Paul Simon e Art Garfunkel. Temi nelle canzoni cantati sussurrati, morbidi, come se li si volesse spiegare ad un bambino mettendoci comunque un po di blues. Un blues strano. Non il blues inteso come genere musicale puro certamente ma forse come sensazioni e umori. Qualcuno che non ricordo chi fosse disse "Il blues non lo si fa. ... il blues li si ha". Questa è la questione. Taylor non fa il blues. Lui in un certo senso ce l'ha. Ha quelle sensazioni. Anche se prende la chitarra (strumento che per altro suona divinamente con il suo fingerstyle) e suona pezzi country-folk resta un'atmosfera Blues. La canzone "sweet baby james" è un esempio di questo "country-blues" alla Taylor. Due dischi su tutti da ascoltare per capire. Il primo che in realtà è il secondo disco del cantautore "Sweet baby James" anno 1970. E il secondo che è dei giorni nostri 2002 "October Road". Questi due dischi a distanza di 32 anni sono quello che serve per capire come nonostante il cantautore sia cresciuto sia sempre rimasto uguale a se stesso. Ma non è ovviamente tutto qui. Quasi 40 anni di carriera non si possono riassumere in una recensione in ogni caso u'altra cosa decisamente apprezzabile di Taylor sono le raccolte e i live. Pur non essendo particolarmente interessante l'idea della raccolta o del disco live quelli di Taylor rimangono sempre piacevolissimi.
Che altro dire.

Buon Ascolto.

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